Certo, sarebbe bello poter dire che è stata un’innovazione tecnologica del nostro paese spinta dal desiderio di evolvere verso un sistema più intelligente e un mondo più economico, più pratico e tutte queste belle cose.

La verità è invece che, l’avvento dei tagliandi RCA elettronici, è un’idea mossa dalla necessità di ostacolare il dilagare di truffe e contraffazioni ai classici bolli dell’assicurazione a cui si assistito negli ultimi tempi (si stima che in Italia siano oltre 3 milioni i mezzi che si spostano senza una regolare assicurazione).

È di quest’estate il decreto del Ministero per lo Sviluppo Elettronico, ma la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e dei primi di ottobre ed è entrata in vigore da una decina di giorni. L’iter che porterà all’obbligatorietà di passare al tagliando digitale entro i prossimi due anni vede una serie di tappe con rigide scadenze.

Da quel momento in avanti, i controlli non saranno più effettuati guardando il parabrezza dei singoli veicoli, bensì il tutto avverrà per via telematica, con un collegamento alla direzione generale della stessa Motorizzazione, la quale disporrà di un database che contemplerà tutte le imprese assicurative ed i rispettivi contratti stipulati con i vari automobilisti.

È, altresì, prevista l’integrazione tra questo sistema e i Tutor autostradali nonché gli autovelox e le telecamere per le zone a traffico limitato.

Ecco le tappe di passaggio al tagliando elettronico:

  • 18 ottobre 2013: fine dell’obbligo di esporre il tagliando assicurativo sul parabrezza
  • 18 novembre 2013: attivazione della banca dati presso la Motorizzazione
  • 18 dicembre 2013: inserimento dei dati delle compagnie assicuratrici nella banca dati della Motorizzazione
  • 18 ottobre 2014: avviate le connessioni informatiche con cittadini e compagnie assicuratrici
  • 18 aprile 2015: predisposto il database per i controlli automatici con telecamere, velox, tutor ecc

Resta il dubbio se il “non obbligo” di mostrare il tagliando sul parabrezza non susciti comportamenti negligenti in aree poco urbanizzate, come campagna o montagna, dove di velox e telecamere se ne vedono ben pochi.

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