Quest’anno è entrata in vigore una novità importante per chi lavora nel settore dei trasporti e della logistica: il reverse charge trasporti 2025. È una nuova modalità di gestione dell’IVA (cioè l’imposta sul valore aggiunto) pensata per combattere le frodi fiscali e rendere tutto più trasparente. Ma in cosa consiste davvero e cosa cambia per le imprese?

Cosa vuol dire “reverse charge”?

Letteralmente significa “inversione contabile”. In pratica, con il reverse charge non è più l’azienda che fa il servizio (come il trasporto merci) a pagare l’IVA allo Stato, ma chi riceve il servizio, cioè il committente. Un cambiamento che coinvolge soprattutto i contratti di trasporto merci, logistica e movimentazione, anche in caso di subappalti.

Quando bisogna usarlo?

Il reverse charge per il trasporto merci non è sempre obbligatorio. Infatti, finché non arriva il via libera ufficiale dall’Unione Europea, si può scegliere se usarlo oppure no. A partire da luglio 2025, però, è possibile aderire a questo nuovo sistema in modo facoltativo, tramite una semplice comunicazione online all’Agenzia delle Entrate.

Una volta che l’azienda decide di usare il reverse charge, la scelta dura tre anni. È un accordo che va preso tra chi offre il servizio e chi lo richiede.

Cosa dice il provvedimento del 28 luglio 2025?

Il provvedimento n. 309107 del 28 luglio 2025 ha stabilito le regole pratiche per usare il reverse charge trasporti 2025. In particolare:

  • è stato creato un modulo digitale per comunicare l’adesione al nuovo sistema;
  • la comunicazione si invia online, tramite un programma gratuito dell’Agenzia delle Entrate;
  • ogni contratto deve essere comunicato singolarmente;
  • è stato creato anche un codice specifico da usare per il pagamento dell’IVA.

Perché è utile sapere tutto questo?

Il reverse charge trasporti 2025 può sembrare una cosa da commercialisti, ma riguarda direttamente molte aziende che si occupano di spedizioni, logistica o subappalti. Usare correttamente questo sistema aiuta ad evitare errori, sanzioni e a lavorare in modo più sicuro e trasparente.

Se sei un’impresa che opera nel settore o collabori con trasportatori, potrebbe essere il momento giusto per informarti, confrontarti con il tuo consulente e valutare se aderire a questo nuovo sistema.

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